Wikileaks, arrestato Julian Assange "Ma le rivelazioni non si fermeranno"

Si è conclusa la caccia a Julian Assange, l’uomo che attraverso Wikileaks ha messo in subbuglio la diplomazia mondiale. L’arresto del fondatore del sito di rivelazioni è avvenuto in un commissariato di Londra, in modo concordato con la polizia. Alle 9,30 (le 10,20 in Italia) il 39enne australiano si è presentato con i suoi due avvocati britannici, Mark Stephens e Jennifer Robinson, ed è stato eseguito il mandato d’arresto europeo richiesto dalla Svezia, dove la magistratura vuole interrogare Assange per decidere se incriminarlo per stupro dopo la denuncia di due donne. La Corte di Westminster ha respinto la richiesta di libertà su cauzione per Julian Assange. Il magistrato Howard Riddle ha stabilito che il fondatore di Wikileaks rimarrà in carcere fino alla prossima udienza del 14 dicembre. 
I legali hanno fatto sapere che il 39enne australiano si opporrà all’estradizione in Svezia, dove è accusato di violenza sessuale nei confronti di due donne. Assange si è limitato a fornire il proprio domicilio, dapprima indicando una casella postale di Londra e poi, dopo l’insistenza dei magistrati, la città di Parkville, in Australia. «Ho agito - ha detto Assange in un articolo pubblicato dal quotidiano Australian - senza paura per l’interesse pubblico». «Non una singola persona è stata danneggiata dalle nostre rivelazioni», ha aggiunto. Mentre Wikileaks ha definito l’arresto come un attacco alla libertà di stampa, ma ha fatto sapere che l’azione non impedirà all’organizzazione di diffondere nuove rivelazioni. 
Per pagare la cauzione per il rilascio di Julian Assange si erano fatti avanti il regista inglese Ken Loach, l’ereditiera Jemima Khan e il giornalista che si batte per i diritti umani John Pilger. Un’eventuale cauzione era stimata in una cifra tra le 100 e le 200mila sterline. 
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, non ha nascosto la sua soddisfazione: «Era ora: l’accerchiamento internazionale ha avuto, per fortuna, successo». Julian Assange, ha anche aggiunto il ministro, non deve «essere processato solo per stupro ma anche per gli altri gravi reati che ha commesso mettendo a rischio la sicurezza di molte nazioni». Frattini ha ricordato che «sono stati rivelati documenti classificati» e questo configura un reato molto grave per cui il suo «auspicio» è che «gli Stati interessati reagiscano» procedendo a loro volta contro Assange. L’arresto di Jiulian Assange è stto definito «una buona notizia» anche dal segretario alla Difesa americano, Robert Gates. 
Intanto prosegue la guerra informatica all’organizzazione, le cui finanze sono state sistematicamente attaccate nelle ultime ore. Gli hacker di Operation Payback hanno minacciato di scatenarsi contro Paypal, che ha pubblicamente rivendicato il merito di aver congelato l’account utilizzato dal gruppo sulla banca svizzera PostFinance. 

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