Wojtyla e Madre Teresa: beatificazioni da record

In tempi moderni, dove velocità e tempestività sono i due elementi fondanti di una società, anche le beatificazioni devono adeguarsi a questi ritmi. Rispetto ai secoli scorsi, infatti, quando passavano minimo cinque anni dalla morte del futuro beato prima che i riti di canonizzazione potessero avere inizio, oggi è ben diverso. A dimostrarlo le due beatificazioni record di Madre Teresa di Calcutta e di papa Wojtyla. Sei anni e 29 giorni: tanto passa infatti tra la morte di papa Giovanni Paolo, il 2 aprile 2005, e la cerimonia del primo maggio 2011, che verrà presieduta dal suo successore Benedetto XVI.  Un iter accelerato ma non per questo meno rigoroso, ha sottolineato il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, cardinale Angelo Amato, che evidenzia le due "facilitazioni" avute da Karol Wojtyla: "l'esonero", deciso dallo stesso papa Ratzinger, dalla necessità di aspettare cinque anni dalla morte per aprire l'iter canonico della beatificazione, e la "corsia preferenziale" riservata al fascicolo del papa polacco. In questo modo, Giovanni Paolo è riuscito a 'battere" un'altra beata record: madre Teresa di Calcutta, canonizzata il 19 ottobre 2003,sei anni e sei settimane dopo la morte avvenuta il 5 settembre 1997. La deroga per la beatificazione, spiega la Congregazione, fu sollecitata ''dalla imponente fama di santità goduta dal papa Giovanni Paolo II in vita, in morte e dopo morte. Per il resto - precisa il dicastero vaticano - furono osservate integralmente le comuni disposizioni canoniche riguardanti le cause di canonizzazione''.  Dunque Benedetto XVI, dopo l'udienza concessa al cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione, ha autorizzato il dicastero a promulgare il decreto sul miracolo attribuito ''all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)''. Dal giugno 2005 all'aprile 2007 sono state celebrate l'Inchiesta Diocesana principale romana e quelle rogatoriali in diverse diocesi, sulla vita, sulle virtù e sulla fama di santà e di miracoli. La validità giuridica dei processi canonici è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con il decreto del 4 maggio 2007.  Processo accelerato grazie al risultato del miracolo che la postulazione ha presentato all'esame sulla guarigione dal ''morbo di Parkinson'', la stessa malattia che ha afflitto papa Wojtyla dai primi anni Novanta, di suor Marie Simon Pierre Normand, religiosa dell'Institut des Petites Soeurs des Maternitès Catholiques. Gli atti dell'Inchiesta canonica, regolarmente istruita, e le perizie medico legali sono stati sottoposti all'esame scientifico della Consulta Medica del Dicastero delle Cause dei Santi il 21 ottobre 2010 che, dopo aver studiato scrupolosamente le testimonianze processuali e l'intera documentazione, si è espressa a favore dell'inspiegabilià scientifica della guarigione.

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