Lo Stand by quanto ci costa?

Il gesto è meccanico: pensiamo di spegnere un televisore, un computer, un videoregistratore, ma lasciamo accesa quella piccola spia rossa che indica la funzione dello standby. In realtà continuiamo a consumare energia. L’apparecchio, infatti, resta acceso, in attesa di un segnale, per esempio quello proveniente da un telecomando nel caso del televisore, per riprendere in pieno la sua attività. Dunque, assorbe elettricità. E tanta, come dimostra una recentissima indagine della Commissione europea che quantifica nel 15 per cento del totale dei consumi elettrici nel vecchio continente il costo della funzionalità standby, con una spesa di circa 70 euro a famiglia. Ci sono in particolare alcuni gadget elettronici che possono rappresentare un autentico salasso per il consumatore, se lasciati in standby: la playstation ingoia, apparentemente spenta, 250 euro l’anno; una tv a grande schermo 200 euro; un computer 130 euro; una macchinetta per fare il caffè 15 euro. D’altra parte la funzione dello standby è molto diffusa nel mondo dell’elettronica, e la possiedono tutti i prodotti con un alimentatore esterno, un telecomando o un display. L’importante è essere consapevoli del fatto che quella lucina rossa indica un consumo, e quindi un potenziale spreco.  Lo spreco dello standby si traduce anche in un gigantesco danno per l’ambiente visto che, attraverso questi consumi impropri e ingiustificati, si immettono oltre 3,5 milioni  di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera: ecco perché, nell’ambito delle politiche ambientali, l’Unione europea dallo scorso anno ha vietato la vendita di apparecchi i cui consumi, quando sono in funzione standby, superano la soglia di 1 watt. Ma la direttiva europea, pur essendo entrata in vigore già nel 2010, non è ancora pienamente applicata. Il Politecnico di Milano, infatti, ha realizzato un’indagine su 6mila prodotti in vendita in Italia e ha scoperto così che il 30 per cento non sono a norma con la regola anti standby. Di fatto sono fuorilegge, come qualsiasi elettrodomestico contraffatto. Come ci si può difendere dallo spreco di elettricità dello standby che  rischia di appesantire in modo significativo le nostre bollette? Le possibilità sono due. La prima è quella di acquistare nuovi apparecchi, accertandosi che abbiano l’etichetta “energystar” a conferma del consumo ridotto in caso di standby. Il secondo espediente è ancora più pratico ed economico: basta infatti collegare l’apparecchio, magari con il blocco di strumenti collaterali (per esempio il televisore con il video registratore e il lettore di dvd), a una ciabatta dotata di interruttore e ricordarsi di spegnerla quando termina l’uso dello strumento. A quel punto lo standby scompare e non ne troverete traccia neanche nella bolletta per i consumi energetici.

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