"Mi sono laureata", ma non era vero. Suicida studentessa di farmacia

Il peso della verità le era piombato addosso all'improvviso. Aveva mentito a tutti. Ai genitori e alla sorella, e anche al fidanzato. Tutti sapevano che si era laureata in Farmacia. Appello dopo appello aveva raccontato di aver sostenuto un esame. Poi, un giorno, era tornata a casa e aveva annunciato: "Mi sono laureata, sono farmacista". Una bella soddisfazione per i familiari, cui era seguita una grande festa con tanto di confetti rossi. Ma non c'era nulla di vero. Anzi. Alla studentessa di 25 anni iscritta oramai al terzo anno fuoricorso mancavano numerosi esami prima di arrivare all'agognata laurea. 
Il peso della verità che solo lei conosceva le è caduto tutto sulle spalle. E forse ha pensato che la bugia sarebbe stata insostenibile per i suoi cari. Ha telefonato al fidanzato per salutarlo, poi ha aperto una finestra della facoltà di Farmacia, al Policlinico, che affaccia sul parco di via Pietravalle e si è lanciata nel vuoto dalla scala anti incendio, altezza quinto piano. 
È morta sul colpo, senza lasciare neanche un biglietto ai familiari e al fidanzato. La polizia ha dunque chiamato i genitori che sono arrivati al commissariato Arenella del tutto ignari di quanto era successo. Quando hanno saputo del suicidio e della causa di quel gesto disperato si sono sentiti male. La polizia ha chiamato il 118 e sia i genitori sia la sorella sono stati ricoverati al vicino ospedale Cardarelli.

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